25/06/17

FDIM/WIDF



RISOLUZIONE DI ROMA

Roma, 22 giugno 2017
Il Segreteriato della Federazione Democratica Internazionale delle Donne (WIDF), riunito a Roma (Italia) dal 19 al 23 giugno 2017, avendo esaminato globalmente la situazione politica delle donne, i conflitti più rilevanti e l'impatto di essi sulla loro vita, dichiara:
1. Le donne arabe, in particolare in Palestina, Yemen, Siria, Libano, Iraq, Bahrain, Libia e Sudan, vivono una situazione estremamente difficile a causa delle guerre, del terrorismo, delle bande della criminalità organizzata che determinano la condizione di detenzione per migliaia di donne, particolarmente ragazze, trattate come schiave del sesso nelle mani di gruppi terroristici, nel contesto di uno scenario sociale segnato dalla mancanza di servizi pubblici e da un alto tasso di violenza domestica esercitata dal maschilismo dominante.
2. Le violenze dei gruppi terroristici e la cultura patriarcale dominante privano del diritto a una vita libera dalla violenza anche le ragazze e le bambine africane, costrette a subire una realtà in cui soprattutto i/le minorenni sono vittime di sequestri e violenze sessuali, gravidanze non volute, traffico di esseri umani.
3. Le donne dei paesi arabi, africani e americani e della regione dei Caraibi si trovano ad affrontare una situazione politico-economica pregiudicata dalla strategia militare distruttiva e predatoria degli Stati Uniti, che pretendono di mantenere il controllo delle risorse naturali col ricorso all'intervento militare, l'occupazione e l'aggressione. Tale condizione di pericolo subiscono anche le donne nella Repubblica popolare di Corea che costantemente vivono sotto la minaccia di un attacco nucleare.
4. Teniamo questo segretariato in una congiuntura storica particolare per il continente  americano e i paesi dei Caraibi, in cui l'offensiva imperialista tenta sempre più di zittire e neutralizzare il movimento progressista e rivoluzionario, opera senza sosta per distruggere il processo di integrazione tra i paesi dell'area, in particolare nel caso di Venezuela, Argentina, Brasile, Bolivia, Perù, Ecuador, Nicaragua e El Salvador.
5. Condanniamo l'Unione Europea e la NATO che, in complicità con gli interessi imperialistici degli Stati Uniti, si sono prestate come punta di diamante nell'offensiva contro la Siria e i paesi della regione araba. Allo stesso tempo le donne europee denunciano l'aumento crescente delle disuguaglianze sociali e le restrizioni dei diritti, in conseguenza dell'attuazione di politiche neoliberiste, secondo le quali la spesa sociale è solo un fardello che limita l'accumulazione di capitale delle grandi industrie e dei grandi gruppi economici e la concentrazione  nelle loro mani della ricchezza generata dal lavoro. Tutto ciò si traduce in precarizzazione del lavoro, aumento della disoccupazione e riduzione dei benefici di un sistema pensionistico decente.
6. Denunciamo le difficoltà che incontra nei paesi europei lo sviluppo dei movimenti  per i diritti delle donne e di sinistra in generale, con  restrizioni di fatto alla partecipazione politica attiva.

PER TUTTO QUESTO:
1. Chiediamo l'attuazione coerente della CEDAW, di tutti i suoi articoli senza riserve; che siano contrastati con efficacia il terrorismo e i fondamentalismo che nei paesi arabi minacciano le donne nella loro indipendenza, autodeterminazione e loro stessa esistenza. Mettiamo in guardia contro le gravi conseguenze delle politiche razziste e repressive determinate dall'occupazione israeliana in Palestina, che continua a costruire ulteriori insediamenti nei Territori Occupati. Chiamiamo tutti ad contrastare tale ingiustizia con ogni mezzo, compreso il boicottaggio dei prodotti israeliani provenienti da insediamenti coloniali sionisti; chiediamo la liberazione delle fattorie di Shebaa, delle colline di Kfarchouba e del Golan siriano e rivendichiamo i diritti inalienabili del popolo palestinese, la libertà dei prigionieri e il ritorno dei profughi, in conformità con la risoluzione 194 delle NU, la creazione di uno stato indipendente palestinese con capitale al Quds - Gerusalemme.
2. Esprimiamo il nostro sostegno al processo di pace in Colombia e riaffermiamo il nostro impegno a sostenere l'attuazione dell'approccio di genere nei accordi di pace. Sosteniamo la proclamazione dell'America Latina e dei Caraibi come zona di pace e denunciamo l'aggressione imperialista in questa regione. Dichiariamo il nostro appoggio a Cuba, contro il blocco economico che riflette l'odio e la disumanità dell'impero americano; sosteniamo la lotta delle donne brasiliane per ripristinare la democrazia e la giustizia sociale, il consolidamento delle conquiste a favore delle donne e delle masse espropriate in El Salvador; appoggiamo senza riserve le donne della Repubblica Bolivariana del Venezuela, contro i tentativi di destabilizzazione politica ed economica di quel paese messi in atto dalle forze della reazione che vogliono fermare l'avanzata del processo rivoluzionario.
3. Chiediamo a tutte le donne di unirsi per una vita libera dallo sfruttamento, per la parità di diritti tra uomini e donne, per la realizzazione dei diritti sessuali e riproduttivi, ad una maternità libera e responsabile.
4. Proclamiamo il diritto di tutti i popoli all'autodeterminazione e leviamo in alto la bandiera della pace per tutti i popoli del mondo.

15/06/17

Segretariato FDIM


 LA FDIM SI RIUNISCE A ROMA




Si terrà a Roma dal 19 al 23 giugno, la riunione del segreteriato della  Federazione Democratica Internazionale delle Donne (FDIM/WIDF),
In agenda l’esame della situazione relativa ai diritti delle donne, con particolare attenzione alle situazioni di conflitto e guerra, povertà e forme di sfruttamento, ingerenze imperialiste e neocolonialiste, violenze  di genere, violazione dei diritti sessuali e riproduttivi. Diritti economici e partecipazione politica delle donne; nuove sfide della FDIM/WIDF, piani d’azione e campagne internazionali da realizzare nel prossimo futuro.
I lavori saranno coordinati dalla presidente Lorena Peña Mendoza e vi prenderanno parte le vicepresidenti  e le coordinatrici delle cinque aree regionali in cui la Federazione è rappresentata: America e Caraibi, Europa, Paesi Arabi e Medio Oriente, Africa e Asia. 
A latere dei lavori del segretariato, che si svolgeranno presso la Casa Internazionale delle Donne, sono in programma alcune attività culturali e di solidarietà pubbliche, a cui la FDIM invita a partecipare.

l'organizzazione e' di Awmr - Italia Donne della regione mediterranea, associazione  affiliata alla WIDF/FDIM dal 2007.
Sede operativa dell’AWMR Italia per la durata dei lavori: Casa Internazionale delle Donne, via della Lungara 19, Roma. 


14/06/17

Libri e documenti

LA STORIA DELLA FDIM/WIDF IN UN LIBRO 



E' appena uscito in traduzione italiana il libro"La Federazione democratica internazionale delle donne. Capitoli nella storia" di GALINA GALKINA, ebook a cura di Ada Donno edito da Il Raggio Verde.
Il libro, in formato e-book, ripercorre i 71 anni d’attività della FDIM/WIDF, dalla fondazione avvenuta nel dicembre 1945 a Parigi, a conclusione di uno storico congresso a cui presero parte 800 donne, molte delle quali erano volti noti della Resistenza europea e delle forze alleate contro il nazifascismo, fino ad oggi.  
Il volume sarà presentato mercoledì 21 giugno 2017, ore 18, a Roma presso l’ Archivio audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD), via Ostiense 106. Interverranno Ada Donno curatrice del libro; Vittoria Tola responsabile nazionale dell’UDI; Lorena Peña presidente attuale della FDIM/WIDF; Tatiana Desiatova di Women’s Union of Russia; Paola Scarnati di AAMOD; Marisa Rodano, fondatrice della FDIM/WIDF nel 1945.
La presentazione del libro è inserita nel contesto della riunione del segreteriato della Federazione Democratica Internazionale delle Donne (WIDF/FDIM). che si terrà a Roma dal 19 al 23 giugno 2017, presso la Casa Internazionale delle Donne.


12/06/17

PALESTINA


Detenute palestinesi nelle carceri israeliane

protestano contro i maltrattamenti 



Circa  30 donne palestinesi detenute nelle carceri israeliane hanno lanciato un’azione di protesta lunedì, 5 giugno, cominciando a rimandare indietro i pasti e rifiutando di alzarsi alla chiamata. Ciò in risposta all’annuncio che un certo numero di donne darà spostato dal carcere di HaSharon al carcere di Ramla, dove sono rinchiusi criminali comuni israeliani, e dove sarebbero esposte ad ulteriori rischi sia sul piano fisico che sul piano psicologico. Attualmente le donne detenute sono 56, tra cui 13 minorenni
Le donne hanno inoltre denunciato l'aumento dei prezzi nel magazzino alimentare gestito da una compagnia israeliana come pure del materiale di artigianato tessile, che in passato era fornito dalle famiglie. Ora, lo devono invece comprare e pagare.
La protesta riguarda anche le umilianti ispezioni corporali cui sono sottoposte prima di trasferimenti e visite, e gli insulti da parte di guardie e carcerieri. E’ stato inoltre riferito che alle detenute è stato vietato di partecipare insieme all’Iftar, il pasto che rompe il digiuno quotidiano.

09/06/17

GUERRA E PACE


RENZI VA ALLA GUERRA





Nei 1024 giorni di permanenza a Palazzo Chigi, il governo Renzi ha sestuplicato le autorizzazioni per esportazioni di armamenti. Ha infatti portato le licenze per esportazioni di sistemi militari da poco più di 2,1 miliardi ad oltre 14,6 miliardi di euro: l’incremento è del 581 per cento. Per la sicurezza del nostro paese? Tutto da vedere: la stragrande maggioranza degli armamenti è stata destinata ai paesi del Nord Africa e Medio Oriente. In quest'area – che pullula di dittatori, regimi autoritari, monarchi assoluti sostenitori diretti o indiretti del jihadismo oltre che di tiranni di ogni specie e risma – nel 2016 sono state autorizzate forniture militari per oltre 8,6 miliardi di euro, pari al 58,8% del totale... I primati di cui il governo non parla.

Leggi qui il resto: http://comune-info.net/2017/06/renzi-nella-storia-export-di-armi/