31/12/16

BUON ANNO 2017

AWMR ITALIA AUGURA ALLE DONNE DEL MONDO FELICE 2017 

Facciamo giungere ovunque la nostra parola che chiede e costruisce pace, giustizia e uguaglianza



15/12/16

Turchia/repressione

Ancora solidarietà con l'Assopace turca

"Un attacco feroce ai diritti e alle libertà"

Continuano le attestazioni di solidarietà all'Associazione turca per la pace dopo la decisione del governo turco di metterla fuorilegge, sulla base di accuse  pretestuose e  infondate. L'AWMR Italia ha fatto pervenire all'Assopace turca e al Consiglio Mondiale della pace una dichiarazione di condanna  dell'inaudito atto di repressione del governo Erdogan. Anche l’Organizzazione democratica delle donne iraniane (DOIW) esprime indignazione e condanna:
L'Organizzazione Democratica delle Donne iraniane (DOIW ) esprime la sua indignazione per la messa al bando delle attività dell'Associazione turca per la Pace da parte del governo Erdogan. E’ un esempio di attacco feroce ai diritti e alle libertà democratiche, oltre che al movimento dei lavoratori e alle sue organizzazioni. Ci uniamo alle altre organizzazioni progressiste, di donne e di lavoratori nella condanna di questo divieto ed esprimiamo la nostra solidarietà a coloro che lottano per la pace, la democrazia e la giustizia sociale nel paese nostro confinante. L'Organizzazione Democratica delle Donne iraniane chiede il ritiro immediato del provvedimento e il rispetto dei diritti umani e democratici in Turchia”.
Mina Rastin
Democratic Organisation of Iranian Women

TURCHIA / REPRESSIONE

Solidarietà con l'Assopace turca

"E' una misura terroristica: il governo turco deve ritirarla"

Attestazioni di solidarietà giungono all’Associazione per la pace di Turchia da ogni parte, contro l’inaudita decisione del governo turco di mettere fuorilegge questa storica associazione, sotto il pretesto delle “misure antiterrorismo”.  
La Federazione delle donne greche (OGE), coordinatrice europea della Federazione democratica internazionale delle donne (FDIM/WIDF), scrive:
“La Federazione delle donne greche (OGE) condanna la decisione del governo turco di vietare le attività pacifiche dell’Associazione turca per la Pace.  Chiediamo l’immediato ritiro di questa decisione terroristica. Esprimiamo la nostra piena solidarietà con gli attivisti del Comitato Turco per la Pace e li assicuriamo che siamo al loro fianco nella lotta contro gli imperialisti responsabili delle invasioni imperialiste e dei rifugiati.
Sollecitiamo le Organizzazioni della WIDF in Europa e nel mondo ad esprimere la loro solidarietà al Comitato turco per la pace (componente del Consiglio Mondiale della Pace)”
Federazione delle donne greche 
Coordinatrice europea della FDIM/WIDF

TURCHIA

Il governo Erdogan bandisce l'Assopace turca

Nessuno tocchi il movimento per la pace!

L'Associazione per la Pace della Turchia, componente del Consiglio Mondiale della Pace (WPC), è stata messa fuorilegge d’autorità dal governo turco. Un atto repressivo che fa parte di una serie di attacchi, fatti passare dal governo di Erdogan come “misure antiterrorismo”, ai diritti e alle libertà di movimenti sociali e pacifisti in Turchia, Dichiarazioni di solidarietà sono pervenute all'Assopace turca dalle altre associazioni aderenti al WPC: tra queste, i Comitati per la pace di Portogallo (CPPC), Grecia (EEDYE), Irlanda (PANA), Belgio (Intal), Cipro, Palestina, Brasile (CEBRAPAZ), il Peace Council degli Stati Uniti, i Soldati contro la guerra (Repubblica Ceca ) e Movimento Svizzero per la Pace.
Nelle dichiarazioni di queste organizzazioni, si esprime “profonda preoccupazione per i motivi e gli obiettivi reali alla base di questo atto autoritario, antidemocratico, basato su motivazioni inaccettabili.
Al termine del settimo incontro trilaterale tra il Comitato Greco per la Distensione Internazionale e la Pace, il Consiglio per la pace di Cipro e l’Associazione per la Pace di Turchia, che si è tenuto a Salonicco (Grecia), sotto gli auspici del Consiglio Mondiale della Pace, il 9 e 10 dicembre del 2016, nella dichiarazione congiunta rilasciata dai partecipante si legge: “Il settimo incontro trilaterale denuncia con veemenza la decisione delle autorità turche di vietare l'Associazione per la Pace di Turchia, membro storico e prestigioso del Consiglio Mondiale della Pace (WPC) e ri-eletto nel suo Comitato esecutivo recentemente,  in occasione dell’ultima assemblea tenutasi in Brasile (novembre 2016).  
Neghiamo a qualsiasi governo il diritto di interferire e decidere azioni legali contro qualsiasi movimento per la pace, soprattutto sotto pretestuose accuse basate su "leggi anti-terrorismo".
“Chiediamo l’immediato, completo e incondizionato ritiro della decisione sopra citata e dichiariamo la nostra piena solidarietà e il sostegno all'Associazione per la Pace di Turchia.”
“Le nostre organizzazioni hanno deciso di approfondire la collaborazione, anche in risposta alle azioni dei governi dei nostri paesi, di rafforzare la solidarietà tra i nostri movimenti e le nostre popolazioni e la nostra intesa nella comune lotta contro l'imperialismo e la comune aspirazione dei nostri popoli   a vivere in pace.

I partecipanti hanno convenuto che l’ottavo incontro trilaterale si terrà in Turchia il prossimo anno.”

06/12/16

Referendum costituzionale

Ha vinto il NO, ha vinto la Costituzione




L’esito del referendum del 4 dicembre, con la straordinaria affermazione del NO alla proposta governativa di revisione costituzionale, ci ha restituito la nostra sana e robusta Costituzione.  Il voto popolare ha respinto ancora una volta il tentativo di stravolgere la carta costituzionale con l’introduzione di modifiche al sistema di rappresentanza parlamentare che miravano a concentrare il potere politico nelle mani dell’esecutivo, aumentare la distanza fra cittadini e istituzioni, ridurre la capacità di esigere i diritti e rendere più difficile il cammino della democrazia e della partecipazione delle donne.  
La prevalenza del NO fra gli strati sociali dove più elevata è la disoccupazione e più pesanti sono gli effetti della crisi capitalistica, come nel Sud Italia e nelle periferie delle grandi città, fra i giovani e le donne, ha detto con chiarezza  che nel voto della maggioranza si è espressa anche l’insofferenza della popolazione verso  le politiche governative di riduzione dei diritti sociali, di compressione salariale, privatizzazioni e tagli alla sanità, all'istruzione, al welfare, che hanno enormemente dilatato le disuguaglianze sociali.L’esito del voto ha detto  che la maggioranza dei cittadini e delle cittadine sono ben consapevoli dell’importanza di difendere la  Costituzione nata dalla Resistenza, quale garante non solo degli spazi di dialogo sociale e partecipazione democratica, ma anche della capacità popolare di sostenere e rafforzare i diritti fondamentali che vi sono inscritti.

Da ora in poi, chiunque vorrà proporre modifiche alla carta costituzionale dovrà tener conto di questa volontà. Da parte nostra, continueremo a vigilare e ci impegneremo a non  disperdere la carica di entusiasmo, capacità di giudizio, unità e forza di mobilitazione acquisita in questa lunga campagna referendaria.
Ripartiamo dalla lotta per la piena attuazione della Costituzione: democrazia, lavoro, sovranità popolare, ripudio della guerra, uguaglianza dei cittadini e delle cittadine, diritti civili e sociali, rimozione degli impedimenti al libero sviluppo della persona umana.

Continuiamo a far vivere il protagonismo delle donne, delle giovani, delle lavoratrici che questo NO ci consegna! 

AWMR Italia - Donne della regione mediterranea

01/12/16

Hasta siempre!


Messaggio di cordoglio inviato dalla Awmr Italia alla Federazione delle donne cubane (FMC) per la scomparsa del Comandante Fidel Castro, avvenuta a L'Avana il 25 novembre 2016

Stimate sorelle e compagne della FMC
con costernazione abbiamo appreso della morte dell’amato Comandante Fidel Castro Ruz. Sebbene consapevoli che la vita di ogni essere umano non può essere illimitata, la notizia ci ha colpito dolorosamente. Da quando il compagno Fidel aveva lasciato l’esercizio politico attivo, ci giungevano con puntualità le sue riflessioni, illuminanti e ricche di saggezza, umanità e senso di responsabilità verso il mondo.
Egli ci lascia in eredità il suo pensiero insieme al suo grande esempio, essi continueranno ad ispirare in futuro le donne e gli uomini nel mondo.
Guidando il popolo cubano nella ribellione contro l’oppressione colonialista e poi nella rivoluzione socialista, il compagno Fidel ha aperto la strada ad altri popoli che in America Latina e negli altri continenti lottano contro l’oppressione e l’imperialismo, per la giustizia e la dignità. Per questo la sua figura si staglia gigantesca nella Storia.
E’ vero  che la Storia la fanno i popoli, i quali sono composti di uomini e di donne. Tuttavia  noi sappiamo che le singole personalità possono avere un ruolo determinante in essa. Se nei secoli a venire si parlerà di un’isola dei Caraibi che, lungamente assediata e minacciata dalla maggiore potenza militare imperialista del mondo, ha resistito e non si è piegata, diventando anzi stella polare per i popoli in lotta per l’emancipazione e l’indipendenza, ciò lo si dovrà a uomini come Fidel Castro, il Che, Camilo Cienfuegos; e  a donne come Celia Sanchez e Vilma Espin. L’omaggio più vero che noi possiamo rendere alla loro memoria oggi, è riaffermare il nostro impegno e volontà di andare avanti lungo il cammino da loro indicato.
Care compagne della FMC,  vi preghiamo di trasmettere i sensi del nostro cordoglio  ai familiari del comandante Fidel Castro, al governo e al popolo cubano.
A voi inviamo il nostro abbraccio solidale
Awmr Italia - Donne della Regione Mediterranea

non una di meno

Roma, 26 novembre 2016

siamo marea

SIAMO MAREA

Il 25 novembre è stata la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Il giorno dopo, una marcia di 200mila donne e uomini ha attraversato le vie centrali di Roma come una marea, da piazza Esedra a piazza S.Giovanni, scandendo lo slogan "NON UNA DI MENO". La manifestazione, convocata da Donne in rete contro la violenza, Io decido e UDI, ha visto l'adesione di centinaia di associazioni e gruppi da ogni parte d'Italia. Obiettivo comune: la denuncia dell'inefficacia dei programmi istituzionali nel contrasto   alla violenza di genere e al femminicidio.  


le case delle donne
Il 27 novembre, presso la facoltà di Psicologia della Sapienza, le donne convenute a Roma si sono riunite in un'assemblea articolata in otto tavoli tematici di discussione, con l'obiettivo finale di formulare un Piano femminista contro la violenza maschile, che porti alla revisione del piano antiviolenza adottato dal governo italiano nel 2015, giudicato inadeguato rispetto alla gravità del fenomeno. In Italia ogni anno decine di donne muoiono per aggressioni violente da parte di mariti o partner, ma all’aumento della violenza non corrisponde una reale presa di coscienza delle istituzioni e della società. Mentre i media continuano a veicolare un immaginario femminile stereotipato, tra vittimismo e spettacolo, le istituzioni politiche si mostrano incapaci di promuovere un   piano programmatico adeguato contro la violenza di genere.
https://www.facebook.com/nonunadimeno/


Le strade libere le fanno
le donne che le attraversano