17/06/16

AFRICA

Aminata Traoré:  "Hanno globalizzato l'ingiustizia, la disperazione e il disprezzo" 



Aminata Traoré è una saggista maliana che lotta per l’autonomia dei paesi e i popoli dell’Africa, da sempre dominati e saccheggiati dalle potenze colonialiste occidentali. Ministra della Cultura e del Turismo nel Mali dal 1997  al 2000, da infaticabile militante continua la sua lotta sul campo contro il liberalismo e promuovendo numerosi progetti con le donne e i giovani a Bamako. La sua recente candidatura alla carica di segretario generale delle Nazioni Unite è una buona notizia per tutti i sostenitori della pace.


Come  analizza il fenomeno terroristico che devasta l'Africa e il mondo intero?
In primo luogo è necessario analizzare con rigore le cause: perché ora? E perché dappertutto? Proprio perché sono state globalizzate l’ingiustizia, la disperazione e il disprezzo. Negli anni '90, prima degli effetti delle politiche di aggiustamento strutturale, suonò il campanello d’allarme che avvertiva che "ogni anno, nella maggior parte dei nostri paesi ci sono tra i 100mila e 200mila giovani laureati che entrano nel mercato del lavoro mentre il modello economico non crea posti di lavoro".  Al contrario, si perde occupazione. Cosa si può fare? Spesso i giovani possono solo scegliere tra l'esilio e il fucile. Questi due fattori contemporanei e concomitanti sono legati intrinsecamente al triste fallimento di un modello di sviluppo economico che l'Occidente non vuole mettere in discussione.

05/06/16

VENEZUELA

E' il momento della mobilitazione


ROMA, 7 GIUGNO. L'AWMR ITALIA Donne del Mediterraneo aderisce alla MANIFESTAZIONE IN SOLIDARIETA' CON IL VENEZUELA SOTTO ATTACCO.

Martedì 7 giugno dalle ore 18.00 a Piazza Vidoni movimenti, sindacati e gruppi politici, cittadini italiani e comunità migranti si mobilitano per sostenere la rivoluzione venezuelana. Non ci saranno bandiere di appartenenza, ma sventoleranno solo quelle dei popoli. Tutti coloro che aspirano ad un futuro di pace, sovranità, multilateralismo, autodeterminazione e libertà dei popoli sono invitati a partecipare.
Il Venezuela subisce in queste ore un tremendo attacco da parte delle oligarchie finanziarie per la destituzione di un governo democratico e sovrano. L'inizio dell'ultima offensiva destituente è datato 12 aprile, con un editoriale del Washington Post: "il Venezuela ha disperatamente bisogno di un intervento politico dei suoi vicini, che per questo dispongono di un meccanismo appropriato nella Carta Democratica Interamericana dell’Organizzazione degli Stati Americani, la OSA, un trattato che contempla l’azione collettiva quando un regime violi le norme costituzionali". Il piano enunciato dal giornale del Pentagono è chiaro: ottenere un pretesto per un intervento armato che trasformi il Venezuela nella nuova Siria e l'America Latina in un nuovo Medio Oriente.

Da allora, guerra economica e mediatica contro il Venezuela si sono intensificati ogni giorno di più. I vari Uribe, Rajoy, Almagro si sono presto trasformati in marionette di questo disegno golpista. La vittoria che il Venezuela ha ottenuto nel Consiglio Permanente dell'Osa giovedì 2 giugno, impedendo l'applicazione della cosiddetta “Carta democratica” - quindi il pretesto dell'intervento armato – e supportando il dialogo con l'opposizione iniziato dall'Unasur, è significativa ma va supportata a livello internazionale.
L'imperialismo predatorio di risorse naturali e diritti delle popolazioni cercherà, infatti, presto una nuova via per appropriarsi delle maggiori risorse petrolifere del mondo.