27/02/16

Non è l’Europa dei muri e dei recinti quella che vogliamo! 

Appello all'Europa della Rete femminista “No muri, no recinti”, che si è incontrata a 
Roma,  nella Casa internazionale delle donne, il 13 febbraio 2016. 


Primum vivere, prima le persone

Chiediamo alle istituzioni europee di garantire che i fondi per l’immigrazione concessi agli stati membri non vengano usati per costruire muri, recinti e fili spinati, negando in  questo modo lo spirito stesso di Schengen. Sull’esempio del progetto “Mediterranean Hope” chiediamo invece che i fondi siano destinati all’accoglienza dei richiedenti asilo in base all’art. 25 del Regolamento (CE) n.810/2009 del 13 luglio 2009 relativo al Codice comunitario dei visti, sottraendo così migliaia di persone alla morte, allo sfruttamento e alle violenze, e consentendo loro il libero accesso all’interno dello spazio europeo. Il sogno di un’Europa solidale e inclusiva, mai realmente nata, sta ora definitivamente tramontando nel cinismo e nell’ipocrisia delle politiche comunitarie sull’immigrazione. Inutili parole “umanitarie” vengono smentite da accordi che mirano a costruire un vero e proprio muro della vergogna a sud dell’Europa, bloccando ogni libero accesso a migliaia di donne, di uomini e di bambini in fuga dalle guerre e dalla fame.
27 febbraio 2016 - Marcia europea per i diritti dei rifugiati  ‪#‎SafePassage‬ 

All'Europa del filo spinato rispondiamo con l'Europa dei DIRITTI! 

Per un'Europa aperta, solidale, accogliente, umana! 



 






21/02/16

Le donne venezuelane sostengono Maduro

Comunicato dell'Ufficio Regionale di Coordinamento della Federazione democratica internazionale delle donne (FDIM) in America e nei Caraibi a sostegno delle misure adottate dal governo rivoluzionario del presidente Maduro per far fronte alla crisi economica, ai sabotaggi della destra venezuelana e alle ingerenze internazionali, come l'accordo tra il governo della Guyana e la multinazionale petrolifera Exxon Mobil sulle trivellazioni in acque la cui sovranità è ancora in discussione.
Le organizzazioni delle donne venezuelane hanno espresso in Piazza Bolivar di San Cristobal la loro posizione di sostegno ai provvedimenti contenuti nel decreto di Emergenza Economica varati dall'esecutivo per tutelare i diritti sociali dei Venezuelani.
L'Unione Nazionale delle Donne (UnaMujer), piattaforma che riunisce più di 400 collettivi femministi nel paese, è stata creata per unificare gli sforzi per contribuire al consolidamento dei compiti principali della nazione: il rafforzamento del socialismo bolivariano,  basato su uguaglianza e inclusione sociale, e il modello di sviluppo produttivo.
Belkis Parra, portavoce di UnaMujer e del Potere Popolare nello stato di Tachira, ha ribadito a nome di questa organizzazione il suo pieno sostegno al presidente Maduro in questo sforzo per superare la crisi economica causata dalla diminuzione dell'80% del reddito del paese, una situazione che è aggravata dalla speculazione e dalla inflazione indotte da alcuni settori commerciali ed industriali, legati ai partiti politici di destra.
Nei primi anni della rivoluzione bolivariana sono state approvate leggi volte a proteggere e includere le donne, il sostegno a Nicolas Maduro come presidente del Venezuela costituisce una garanzia per le conquiste ottenute dalle sorelle di lotta nella nazione sudamericana.

L'Ufficio Regionale di Coordinamento della FDIM in America e nei Caraibi.
Trad. a cura di Área de Atención a la Solidaridad dell'Ambasciata della Repubblica bolivariana del Venezuela in Italia