19/12/14

CUBA

L’Awmr Italia alle donne di Cuba e alla FDIM
UNA SVOLTA STORICA
Condividiamo con le donne cubane e con la FDIM questo giorno di esultanza che segna una svolta storica per Cuba libera.
Con il ritorno a casa dei Cinque patrioti ingiustamente detenuti nelle carceri statunitensi,  ha vinto l’eroica resistenza cubana,  hanno vinto la fermezza del governo cubano e la solidarietà internazionale.
Si apre una pagina nuova nelle relazioni con gli Usa e si pongono le basi perché sia finalmente rimosso il cinquantennale blocco economico, commerciale e finanziario, il lungo assedio economico e politico, lo stato di guerra continuato della più grande potenza imperialista nei confronti dell’Isola Ribelle, della sua popolazione e del suo governo rivoluzionario.
Contro la linea dello scontro diplomatico, dello strangolamento economico, del supporto alla dissidenza ed alla potente lobby anticubana di Miami, contro la campagna ideologica anticubana perseguita finora dagli Usa e dai suoi obbedienti accoliti in Europa e negli altri continenti, si afferma la volontà di Cuba di mantenere  relazioni giuste e corrette con tutti i paesi del mondo  su un piano di parità e rispetto reciproco.
Auguriamo alle donne cubane nuovi e importanti successi nelle nuove condizioni determinate da questa storica svolta: che essa sia una nuova tappa del processo rivoluzionario di Cuba libre.





16/12/14

DOCUMENTO


Le politiche europee e la salute delle donne in Grecia  

La Federazione delle Donne Greche (OGE) si è sempre interessata del problema sanitario in generale e in particolare del problema dell’assistenza sanitaria alle donne lavoratrici: è stato sempre un obiettivo per cui lottare.
Tuttavia, ultimamente si registra un graduale aumento della morbilità tra gli strati popolari, insieme a un deterioramento della salute, probabilmente a causa del peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro, nonché dei drammatici cambiamenti nel sistema sanitario pubblico.

Per affrontare questo problema abbiamo organizzato una campagna sull’ASB, da svolgersi nei mesi di ottobre, novembre e dicembre nel nostro paese e anche a livello europeo, secondo quanto stabilito nell’ultimo esecutivo internazionale della WIDF.
L'obiettivo principale di questa campagna è di sottolineare le principali cause di questa situazione, indicarne i responsabili ed organizzare la nostra lotta su basi solide.
Abbiamo scelto l’ASB perché ha un grande impatto sugli strati popolari e soprattutto sulla salute delle donne.
L'enorme importanza dell’ASB per la salute individuale e collettiva consiste nel fatto che essa deve coprire una larga scala di prevenzione delle malattie e di servizi per la promozione della salute, da destinare sia alle persone sane, nel corso della loro vita, sia alle persone non sane in forma di cure mediche e terapie di riabilitazione.
Al giorno d'oggi, nel nostro paese l’ASB viene fornita dal sistema sanitario pubblico, gli interventi di organizzazioni non governative e altre organizzazioni di volontariato, ambulatori privati e  aziende sanitarie private.

LISBONA

Il Movimento Democratico de Mulheres a congresso
Il 25 ottobre si è tenuto a Lisbona il 9° congresso dell’MDM, organizzazione storica delle donne portoghesi. Ha assistito al congresso anche una delegazione della  Federazione Democratica internazionale delle donne, alla quale l’MDM è affiliato.

Nel motto che contrassegnava il congresso – per i diritti e la dignità delle donne l’urgenza di lottare per Aprile -  il richiamo al 25 aprile di quarant’anni fa, quando una rivolta popolare mise fine al salazarismo,  la più lunga  dittatura fascista in Europa. 
Nell’agenda congressuale, i temi con i quali le donne dell’MDM si stanno confrontando oggi: la crisi del capitalismo, che è economica, sociale, politica, culturale. Le logiche perverse del monopolismo finanziario che diventano sempre più aggressive. L’ideologia neoliberista che domina questa estrema fase del capitalismo e subdolamente passa attraverso le misure di “risanamento dei bilanci”, stritola i diritti e piega le democrazie alle esigenze del profitto. La politica monetaria europea che favorisce una recessione senza fine, un processo galoppante di impoverimento e proletarizzazione della società portoghese, come degli altri paesi europei. Una crisi senza precedenti.  Non è mai stato così evidente il divario tra i più ricchi e i più poveri, dicono le donne portoghesi riunite a congresso. Non è mai stato così acuto il divario tra paesi ricchi e paesi poveri.
In questo contesto, le donne sono, come sempre, le più colpite. La crisi capitalistica infatti non è un fenomeno neutrale, né se la si guarda da un punto di vista di genere né di classe: sono le donne a pagare di più in termini di occupazione, reddito e qualità della vita. E sono le donne lavoratrici a pagare il prezzo più alto  più in assoluto.
L’obbedienza alle direttive europee pone particolarmente sotto attacco i diritti sociali e del lavoro. La de-regolazione selvaggia delle relazioni economiche internazionali apre porte pericolose ad ulteriori privatizzazioni che minacciano di  neutralizzare conquiste sociali e ambientali già acquisite ed avere un impatto irreversibile sul welfare, sulla qualità della vita, sull’assistenza sanitaria, la sicurezza alimentare, l’ambiente, i diritti delle donne.
La salute sessuale e riproduttiva, il diritto alla maternità libera e consapevole, la vigilanza costante contro i tentativi di far fallire la legge sull’aborto, confermata da un referendum popolare quattro anni fa,  sono temi che stanno a cuore alle donne portoghesi come al resto delle donne europee.
C’è poi la recrudescenza di fenomeni antichi e mai sconfitti,  la violenza sulle donne, da quella domestica al laido commercio del corpo femminile in tutte le sue forme, che oggi assumono una allarmante dimensione politica planetaria.
E infine i fantasmi sempre in agguato del fascismo, del nazismo e della guerra: sono diversi anni ormai che abbiamo la netta sensazione di muoverci all’interno di  minacciosi scenari di guerra.
Al congresso erano presenti anche rappresentanti di organizzazioni di donne di altri paesi europei - Grecia, Russia, Italia - affiliate anch’esse alla Fdim. E poi le donne di paesi africani ex coloniali - Capo Verde, Mozambico, Angola – e anche del Sahara Occidentale, con le quali l’Mdm mantiene uno rapporto speciale di cooperazione internazionale.