09/09/13

SIRIA NO WAR 7


Non un’arma, non una base, non un euro, né alcun supporto “giustificativo”  dall’Italia all’intervento militare Usa contro la Siria!

Awmr Italia-Associazione Donne della Regione Mediterranea:

Il governo di Washington continua a perseguire l’annunciato attacco militare contro la Siria, anche senza la partecipazione degli alleati europei e della Nato, incurante dell’opposizione levatasi in tutto il mondo dai movimenti per la pace,  dalle organizzazioni sindacali e del lavoro, dalle istituzioni internazionali, dai parlamenti, dalle autorità religiose e da molte personalità della cultura, della scienza e della politica.
Gli Usa utilizzano ogni occasione, come il G20 di San Pietroburgo, per disarticolare il fronte del NO alla guerra contro la Siria e tentare di giustificare agli occhi del mondo il salto qualitativo nella premeditata aggressione alla Siria.
L’accusa rivolta alla Siria di aver usato armi chimiche contro i ribelli, senza che siano stati appurati i fatti, è un pretestuoso scenario che abbiamo già visto in Iraq, in Libia, in Kossovo, in Afghanistan, e ancora più indietro nel tempo: viene creato il “casus belli” e s’impone l’azione militare “punitiva” contro il paese di turno, colpevole di resistere ai disegni  imperialisti e colonialisti della superpotenza e dei suoi alleati. E a noi viene propinata, grazie all’attivo sostegno dei media compiacenti e asserviti, l’impostura della necessaria guerra “chirurgica e umanitaria”.

Come Awmr Italia abbiamo apprezzato la posizione autonoma assunta fin dal primo momento dalla ministra degli esteri italiana Emma Bonino, cha ha richiamato i governi degli altri paesi europei e NATO al rispetto del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite. Ma sottoscrivendo la dichiarazione “sull’uso delle armi chimiche in Siria”, a margine del G20 di San Pietroburgo, il governo italiano si è accodato al gruppo dei governi che “non partecipano, ma giustificano” l’intervento Usa.

L’Awmr Italia si unisce alle associazioni e organizzazioni di donne che in ogni angolo del pianeta, compresi gli Stati Uniti,  gridano NO alla guerra, sostengono le ragioni della pace e dichiarano solidarietà alla popolazione siriana che, dopo due tragici anni di escalation del conflitto armato interno, ora vive sotto lo scacco dell’aggressione esterna.
Da oltre  due anni gli Stati Uniti, la Francia il Regno Unito, la Turchia ed i loro alleati nella regione, il Qatar e l’Arabia Saudita, insieme ai sionisti d’Israele, s’ingeriscono pesantemente nella crisi interna siriana fomentando e strumentalizzando i conflitti etnici e religiosi, finanziando ed armando  gruppi “ribelli” che terrorizzano la popolazione e combattono una guerra per procura contro il regime di Assad. L’obiettivo vero è smembrare la Siria, destabilizzare l’intera regione mediorientale e colpire infine l’Iran, per  “ridisegnare il Medio Oriente”in maniera conforme ai loro interessi di saccheggio delle risorse energetiche, di controllo delle risorse idriche e delle rotte marittime nel Mediterraneo

Diciamo NO all’illegale e irresponsabile  attacco Usa contro la Siria, basato su pretesti costruiti sulla menzogna, sulla premeditazione e sulla retorica della “giusta punizione”. Nessuna superpotenza può attribuirsi il ruolo di gendarme internazionale, nessuno può decidere unilateralmente chi va punito e chi invece merita l’impunità, nessuno può usare a propria discrezione esclusiva la forza militare contro un altro paese sovrano. Chi punirà il “punitore” che viola la legge internazionale ed i principi scritti nella Carta delle NU?
Un intervento militare in Siria non farà altro che esacerbare il conflitto, aggiungendo distruzione a distruzione, allontanare le prospettive di una trattativa diplomatica, accrescere le sofferenze dei civili, in modo particolare delle donne e dei bambini, come accade in ogni guerra.

Al governo italiano chiediamo di intensificare gli sforzi per fermare qualsiasi attacco contro la Siria, promuovere ogni possibile azione diplomatica volta ad una soluzione pacifica della crisi siriana sotto l’egida delle Nazioni Unite, mettere fine alla fornitura di armi sotto qualsiasi forma alle parti in conflitto in Siria, fare fronte agli obblighi internazionali sulla protezione dei civili e l’assistenza umanitaria alle donne, i bambini e tutti i civili.
Occorre prevenire ogni possibilità che l’Italia sia coinvolta, ancora una volta, in una guerra cieca di cui intanto avrà dimenticato i pretesti.
Non un’arma, non un soldato, non una base per l’intervento militare Usa in Siria!
No alla fornitura di armi, supporti logistici e di intelligence alle forze dissidenti in Siria!
Sì ad iniziative mirate ad una soluzione politica e diplomatica del conflitto.  Sì a politiche di accoglienza  verso i profughi di guerra.
No alle spese militari destinate a politiche aggressive! No all’acquisto dei cacciabombardieri F35!  Sì ad investimenti nella spesa sociale, per il lavoro, la salute, l’istruzione, la casa, i bisogni della popolazione!



05/09/13

SIRIA NO WAR 6

Giù le mani degli Usa dalla Siria!
Alleanza Internazionale delle donne (IWA) *

L’Alleanza Internazionale delle Donne ( IWA ) si unisce alla protesta collettiva contro l'imminente guerra interventista che gli Stati Uniti stanno progettando di condurre contro il popolo siriano .
La recente approvazione da parte del Senato degli Stati Uniti di un attacco missilistico punitivo sulla Siria costituisce un atto diretto di aggressione mascherato da azione umanitaria . Nonostante la diffusa opposizione da parte della comunità internazionale e la mancanza di autorizzazione da parte delle Nazioni Unite , gli Stati Uniti restano decisi ad attaccare la Siria , sebbene i rapporti mostrino che i ribelli siriani finanziati dal governo saudita , stretto alleato degli Stati Uniti , sono stati i responsabili delle aggressioni chimiche simultanee  in Aleppo e Ataybah il 19 marzo , che hanno lasciato sul terreno circa 26 persone, tra cui 16 soldati siriani, e 86 feriti gravi .

04/09/13

SIRIA NO WAR 5

Donne del mondo, fermiamo la guerra!

di Skevi Koukouma*
vicepresidente della WIDF

Tamburi di guerra rullano nel Mediterraneo Orientale. L’alleanza Usa-Nato-Unione Europea insieme alla monarchie del Golfo, che hanno finora istigato lo spargimento di sangue in Siria armando e finanziando i ribelli estremisti, ora entrano nella fase successiva dei loro piani a spese della Siria: l’intervento militare esterno che porterà allo smembramento del paese, con conseguenze imprevedibili, prima di tutto in Libano e poi nell’intera regione. E’ ovvio che il loro vero obiettivo è attaccare l’Iran, per controllarne le risorse. Isarele, il vero terrorista nell’area, se ne sta nell’ombra.
Non hanno difficoltà a trovare pretesti. Possono manipolare ed esagerare argomenti esistenti, o possono fabbricarne di nuovi.

SIRIA NO WAR 4

La Widf/Fdim contro l’aggressione Usa alla Siria
di Marcia Campos
presidente della WIDF/FDIM
Credo che tutte e tutti ci siamo svegliati oggi più indignati di quanto ci fossimo addormentati ieri. L’insensatezza degli americani, la loro sistematica arroganza, gli fanno credere di essere al di sopra del bene e del male. La mobilitazione di tutte e tutti nel mondo che rifiutano, denunciano ed esigono che questa guerra non abbia luogo, è la nostra determinazione.
Inviamo lettere a tutti i parlamentari del congresso americano, alla Casa Bianca, ai presidenti dei nostri paesi perché non si prestino a questa attitudine sanguinaria, mobilitiamoci nelle piazze, nelle strade , nelle scuole, nei quartieri, infine in tutti i luoghi possibili del nostro pianeta. L’unità di tutte e tutti è la nostra forza!

SIRIA NO WAR 3

Comunicato dell’Unione Generale  delle donne siriane *
Sulla probabile aggressione degli Usa alla nostra cara patria

Ogni giorno che passa dall’inizio  della crisi in Siria , aumenta la cospirazione mondiale contro il nostro Paese con la ferocia dei paesi complici in questa aggressione , specialmente gli Stati Uniti , Israele , Turchia e alcuni paesi occidentali e arabi, creando scenari di ingerenze e di cospirazione che indeboliscono la nostra posizione nazionale, la nostra sovranità nazionale e il nostro sostegno ai movimenti di resistenza arabi e internazionali.
Oggi, dopo poco più di due anni e mezzo di crisi e dopo aver fallito ogni obiettivo pianificato, essi estendono e propagano un attacco militare sotto diverse denominazioni  e pretesti, il primo dei quali è la presunta protezione della comunità internazionale dall’uso di armi chimiche che la Siria è accusata di possedere. Questi scenari e menzogne sono solo pretesti creati per giustificare i loro atti di colonialismo e di distruzione della Siria dello stesso stampo di quelli usati in altri paesi come l'Iraq , l'Afghanistan e la Libia , che alla fine sono risultati inconsistenti . Pertanto tutte le accuse non sono altro che scuse per l'intervento che mira a distruggere le infrastrutture del paese, uccidendo persone innocenti, indebolendo l'economia e mantenendo in vita il fantasma delle sue divisioni settarie .